Rifugiati in Rifugio

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Quattro incontri organizzati in rifugi di montagna volti a promuovere la conoscenza dei fenomeni migratori, in particolare l’asilo e la protezione, e a creare momenti di dialogo tra diverse esperienze. Un progetto di ASGI e Università Cattolica del Sacro Cuore.


Perché questa iniziativa

Le montagne segnano i confini, le frontiere spesso corrono sulle loro cime. Confini sui quali si sono combattute guerre, ma che sono anche capaci di annullarsi per diventare luoghi di incontro. La cima è uno spazio condiviso in cui la frontiera svanisce, cancellata dalla stretta di mano tra alpinisti saliti da versanti opposti. In quella stretta di mano, la “frontiera” diventa “confine” nel suo senso proprio di luogo in cui si finisce insieme.

Le montagne sono percorse in silenzio da persone che si mettono in cammino per ragioni diverse: chi cerca il rapporto con la natura, chi si mette alla prova, chi vuole scoprire nuovi orizzonti, ma anche chi fugge da luoghi in cui non riesce più a vivere. Quella stessa montagna che per l’escursionista è il luogo desiderato, per il migrante segna l’ostacolo da superare in cerca di una vita migliore, spesso solo di una vita possibile. Per il rifugiato, il cammino è irto di ostacoli che non sono solo quelli posti dalla natura ma anche quelli disegnati da altri uomini, un viaggio in cui i confini diventano barriere.

Le montagne cambiano. Quello stesso cambiamento climatico che sulle Alpi fa sciogliere i ghiacciai e modifica gli equilibri di ecosistemi estremamente sensibili, in altre zone della terra provoca alluvioni, inondazioni o siccità estreme. Da quei luoghi uomini e donne sono costretti a fuggire perché la vita diventa impossibile.

La montagna può anche essere ostile, è un luogo in cui il pericolo non può essere escluso, e per questo è un luogo in cui la solidarietà tra persone è percepita come un dovere morale, prima ancora che giuridico. In montagna, come in mare, tutti devono essere soccorsi, indipendentemente dal loro status, o dalle ragioni per cui si sono trovati in difficoltà. In montagna si costruiscono rifugi, sempre aperti per offrire accoglienza a tutti quelli che ne hanno bisogno. Quello stesso rifugio che la persona in fuga dalle persecuzioni cerca quando chiede asilo.

Partendo da queste considerazioni, il progetto “Rifugiati in rifugio” si propone di creare momenti di dialogo e incontro tra esperienze solo apparentemente distanti, al fine di promuovere una conoscenza dei fenomeni migratori (in particolare sotto l’aspetto dell’asilo e della protezione) e delle norme che li regolano; il tutto rifuggendo semplificazioni e pregiudizi.

Scambi reciproci

L’incontro in rifugio, organizzato in forma di dibattito e accompagnato da un momento artistico conclusivo, è volto a coinvolgere sulle problematiche dell’immigrazione persone non necessariamente già sensibili al tema. Ogni incontro è pensato in stretta relazione con il luogo di montagna in cui si svolge, al fine di sottolineare il duplice profilo di indagine (montagna e viaggio verso il rifugio). Le testimonianze dei rifugiati e di persone che in montagna vivono e lavorano sono accompagnate da relazioni più accademiche volte ad illustrare le norme che regolano le situazioni descritte, e ciò al fine di promuovere il confronto in un ambiente che per tempi e contesto permetta un dibattito aperto e informale. Ogni incontro si conclude con un momento più emozionale in cui è un artista a dare il suo contributo alla comprensione del tema trattato.

Lo scambio vuole essere reciproco ed offrire l’occasione per diffondere la conoscenza e la cultura della montagna, facendola sperimentare a cittadini stranieri che altrimenti non ne avrebbero l’occasione.

“Rifugiati in rifugio” è un modo per condividere uno spazio e un tempo di uguaglianza, in cui le persone non sono più qualificate e caratterizzate da un ruolo (il rifugiato, il cantante, l’avvocato, il professore, l’alpinista) ma sono tutte semplicemente persone che camminano insieme. Il progetto vuole essere un’occasione per riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente e sull’importanza della solidarietà tra persone nelle situazioni di difficoltà.

Gli appuntamenti

L’accesso ai rifugi è in autonomia. Si raccomanda di verificare il grado di difficoltà del percorso e di essere equipaggiati di adeguato abbigliamento tecnico.

Per chi desidera continuare l’esperienza insieme durante la serata cenando e pernottando al rifugio, e approfittare della domenica per una passeggiata nei dintorni, si consiglia di prenotare in anticipo contattando direttamente il rifugio (tutti i rifugi prevedono un servizio di mezza pensione).




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Event Details
Date:

5 Luglio - 4 ottobre 2025

Location: Varie

CoSME 2024